È attratto da una stanza sul retro dove si ritrova un gruppo di uomini, che parlano un francese a volte approssimativo e portano dentro di sé storie e passioni sconosciute.
Sono profughi dei Paesi dell’Est, uomini traditi dalla Storia, ma visionari che ancora credono nel comunismo. Incorreggibili ottimisti.Frequentare il Balto vuol dire scoprire il mondo. Michel impara a conoscere l’amicizia, l’amore, la complessità degli ideali.
Nel retro di un bistrò si litiga, si beve, si gioca a scacchi, si raccontano storie terribili di esilio che si intrecciano sullo sfondo di un decennio epocale, tra filosofia e rock’n’roll, Sartre e Kessel, la conquista dello spazio e l’inizio della Guerra fredda.
Parigi, 1964. Michel Marini ha diciassette anni, un pessimo rapporto con la madre, un padre chesi è rifatto una vita e un fratello di cui non si sa più nulla dopo che ha disertato durante la Guerra di Algeria. Nell’attesa di poter raggiungere la sua ragazza, che ora vive in Israele, inizia l’università e cerca di capire cosa è successo a Camille, la fidanzata del fratello, di cui si sono misteriosamente perse le tracce…In questo romanzo di vite incrociate, perdute e ritrovate, vediamo le utopie e gli ideali del Novecento incarnarsi, di volta in volta, nelle persone che ne sono guidate e nei luoghi in cui hanno lasciato il segno – dall’Algeria a Israele, dalla Russia al Marocco, passando da un’Italia colta mirabilmente nel momento tragico dell’alluvione di Firenze. Utopie che sono come Terre promesse, ma che possono trasformare gli uomini e le loro migliori intenzioni in strumenti delle peggiori ingiustizie. E non c’è bisogno che la Terra promessa sia un Paese o un ideale politico: può anche essere un amore perduto, con la sua scia di risentimento, che rende il cuore incapace di amare ancora; può essere l’ostinazione a non ascoltare i segnali che arrivano da dentro di noi. Ma fortunatamente la vita riserva anche belle sorprese, momenti esilaranti, spazi per ricredersi, perdonare, perdonarsi. Alla fine, l’ultima parola se la prenderà il destino, con i suoi magistrali colpi di coda. E allora tutto, malgrado tutto, sembrerà avere un senso.
In questo libro fluviale, che ha il ritmo della vita stessa, ritroviamo lo stesso spirito visionario del Club degli incorreggibili ottimisti, il senso di futuro e di speranza che rimane dopo aver vissuto tutte le vite dei personaggi e aver viaggiato con loro nel mondo per cercare di cambiarlo, in un’epoca in cui la Storia del XX secolo ha messo forse la parte migliore di quello che ci caratterizza come esseri umani.