Lavoro a maglia 2.0

Dopo decenni di inattività, in procinto di diventare nonna, ho ripreso in mano i ferri per cimentarmi in qualche lavoretto per il pargoletto in arrivo. Dicono che lavorare a maglia sia come andare in bicicletta, che non si dimentica mai… in realtà non ricordavo più niente, nemmeno come si mettessero su i punti! Non sapendo a chi rivolgermi per colmare le lacune, ho fatto come ormai si fa sempre per ogni cosa: tricchete tracchete, ho digitato su Google: “come si inizia un lavoro a maglia” e… meraviglia! 

Mi si è aperto un mondo! 

Ci sono siti, tutorial, spiegazioni di ogni genere…

Ho scoperto così il lavoro a maglia con i ferri circolari: questi utilissimi strumenti sono costituiti da due ferri di piccole dimensioni uniti da un cavo. Permettono di lavorare un capo dall’alto in basso (cosiddetto top-down) in continuità, senza nessuna cucitura. 

Ho trovato questa tecnica prima di tutto molto ergonomica: i ferri sono più piccoli rispetto ai classici ferri dritti, non c’è bisogno di tenerli sotto le ascelle e si può lavorare in qualsiasi posizione, anche comodamente sdraiati. 

L’ideale quindi per chi comincia ad andare su d’età e deve fare i conti con la cervicale dolorante. Un altro aspetto positivo è che il capo può essere provato in corso d’opera, e possono così essere apportate modifiche man mano che si lavora. 

È la tecnica più usata per i maglioni in stile norvegese, per intenderci quelli con fiocchi di neve o renne, perché il disegno non subisce nessuna interruzione e risulta più uniforme. In commercio esistono ferri circolari di varie dimensioni; è possibile acquistare dei kit con ferri di vario calibro, con cavetti di varia lunghezza intercambiabili

Ci sono molti canali su YouTube dove gentili e pazienti signore spiegano passo passo come realizzare capi di varie difficoltà.  

Consiglio per chi è incuriosito dalla tecnica top-down con ferri circolari di dare un’occhiata ad esempio al canale di Egle Breme: sono riuscita seguendo le sue istruzioni a realizzare il mio primo maglione, modello Bucaneve, in sole due settimane!. 
Altre bravissime youtuber sono Emma Fassio, oppure Sofia Vettori. Dedicato ai bimbi c’è il canale Creare con Sud-Est, della bravissima Halina Stepanchuck una fonte inesauribile di modelli di pagliaccetti, scarpine, cuffiette e altro abbigliamento per neonati.
Un altro sito fantastico è Drop Design: di ispirazione scandinava, mette a disposizione gratuitamente centinaia di modelli di varia difficoltà. Le spiegazioni sono scritte, ma sono disponibili diversi video tutorial per aiutare anche visivamente a superare i passaggi più complessi. Grazie a questo sito sono riuscita a realizzare un maglione per mia figlia con un bel disegno fair-isle senza grandi difficoltà.
Le stiliste scandinave spopolano anche su Instagram: alcune tra le più seguite sono Teti Lutsak, Camilla VaddLill Frost.. Le loro creazioni sono caratterizzate da motivi floreali, colori naturali, disegni geometrici a più colori. 
Incontrano decisamente il mio gusto. I pattern dei loro modelli sono in genere disponibili a pagamento su Ravelry, un altro sito utile per trovare tante idee da realizzare. Talvolta le spiegazioni sono disponibili anche in italiano, altre solo in inglese, talvolta ahimè solo in norvegese o svedese…
Sono molto felice di aver ritrovato la passione per il lavoro a maglia: in pochi mesi sono riuscita a realizzare tanti capi da stupire me stessa! E se ci sono riuscita io, ci può riuscire chiunque: non ho molto tempo libero, e sono pure molto lenta a lavorare… lenta ma inesorabile!

 Sono una sorta di diesel dello sferruzzamento e quando comincio non mi fermo più! Spero che questo mio racconto possa essere d’aiuto e di ispirazione ad altre tricoteuse in letargo, per ritrovare il gusto e la soddisfazione di creare qualcosa di bello con le proprie mani.

 

Modello Field Sweater di Camilla Vadd


I miei primi lavori coi ferri circolari!

Modello Sjona su Drop Design
Modello Bucaneve di Egle Breme: top down, manica raglan a 3/4, bordo a maglia legaccio
Corredino per Enrico!
Video tutorial disponibile su YouTube, canale Fata à pois